Datagate: spiavano persino Angry Birds

NEW YORK – Il dipartimento di giustizia americano ha raggiunto un accordo preliminare con i colossi tecnologici che permette ai gruppi di pubblicare più dettagli sulle informazioni condivise con l’intelligence. La notizia è stata diffusa da funzionari di governo e adesso dovrà essere approvata da un giudice della Foreign intelligence surveillance court (fisc), il tribunale segreto creato con il Foreign intelligence surveillance act (fisa).

La questione era emersa lo scorso giugno, dopo lo scoppio del datagate che grazie alle rivelazioni della talpa Edward Snowden aveva svelato al mondo i programmi di spionaggio della national security agency (nsa). Gli utenti avevano attaccato le compagnie hi-tech mettendole sotto pressione per avere maggiori dettagli sul loro rapporto con il governo americano.

L’accordo sarebbe stato raggiunto la scorsa settimana dopo che tutti i gruppi avevano citato in tribunale il dipartimento di giustizia, a parte apple che aveva solo offerto informazioni ai giudici che stavano decidendo sulla questione. I termini dell’intesa hanno come scopo quello di trovare il giusto bilanciamento tra gli interessi del governo (che non vuole rivelazioni che possano aiutare le persone sotto controllo) con le ragioni dei gruppi hi-tech che devono rispondere alle richieste degli utenti sempre più preoccupati per il controllo degli stati uniti su internet. Inoltre l’eventuale decisione sarà applicata anche alle altre compagnie tecnologiche che non hanno partecipato direttamente al processo legale.

Con questa decisione i gruppi internet potranno pubblicare informazioni generali su quante richieste ricevono e da chi: dall’Nsa o dall’Fbi, ad esempio. Inoltre potranno rivelare i numeri di richieste su base mille: se ricevono 2.400 domande, possono scrivere che hanno ricevuto tra 2.000 E 3.000 richieste da parte di quell’agenzia, cose che fino ad ora non era permessa.

I gruppi potranno anche rivelare il numero di account coinvolti. Inoltre Facebook e le altre compagnie internet potranno dare i dati in tempo reale, a parte le richieste della Foreign intelligence surveillance court che potranno essere resi pubblici dopo sei mesi.

Intanto, nuovi documenti segreti – forniti da Edward Snowden – rivelano che a partire dal 2007 la national Security agency (nsa) e la sua controparte britannica, la Government communications headquarters (gchq), hanno lavorato assieme per raccogliere e memorizzare i dati provenienti da decine di applicazioni per smartphone, tra cui il famoso gioco “angry birds”. 

Tra gli strumenti informatici più preziosi per raccogliere dati, scrive il New york times, le agenzie di intelligence si servivano delle cosiddette “leaky app” – tra le quali “Angry Birds” appunto -, applicazioni per telefonini che condividono quasi tutte le informazioni degli utenti: dai codici identificativi dei dispositivi, a sesso, età, localizzazione geografica e altre informazioni personali.

In particolare le due agenzie di sicurezza avrebbero cercato di individuare la posizione fisica degli utenti tramite “Google maps”, cercato di copiare rubriche e tabulati telefonici, liste di amici e dati geografici incorporati nelle foto di chi invia un post. 

[da repubblica.it]

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