Facebook e generi

Facebook e generi – Androgino, bi-sex, intersex, transgender, genere fluido (né maschio né femmina), o transessuale. Facebook ha ampliato per gli utenti americani le possibilità di definire se stessi, con più di cinquanta opzioni. Non solo maschio o femmina. Ma un’intera gamma che riflette lo spettro dei generi nel 2014.

I cambiamenti inizialmente riguardano i 159 milioni di utenti negli Stati Uniti. La possibilità verrà poi diffusa in altri paesi (crediamo con molta calma: si pensi alla Russia di Putin, per esempio). Sono stati aggiunti anche tre pronomi: him, her e them (lui, lei e loro). Ali utenti verrà data la possibilità di tenere il genere un’informazione privata.

La mossa di Facebook arriva dopo una campagna cominciata online, in cui i gruppi di attivisti transgender (sempre più organizzati, alla stregua di quelli LGBT) chiedevano che venissero date più possibilità di definirsi. Google + infatti permette di scegliere tra l’opzione “maschio”, “femmina” o “altro”.

Per molte persone queste modifiche non significheranno nulla ma, per i pochi su cui avremo un impatto, questi cambiamenti significano tutto», ha spiegato Brielle Harrison, ingegnere software di Facebook che ha lavorato al progetto e sta affrontando la trasformazione da uomo a donna. Grazie alle nuove categorie potrà modificare la propria identità sessuale su Facebook da “donna” a “TransDonna”. «Troppo spesso ai transgender come me viene offerta solo una scelta binaria, vale a dire scegliere fra essere uomo o donna. Qual è il tuo sesso? E spesso la situazione è disarmante perché nessuna delle opzioni offerte dice agli altri chi siamo veramente», ha proseguito Harrison. «Queste modifiche cambiano quell’aspetto e per la prima volta potrò andare sul sito (Facebook, ndr) e dire alle persone che so qual è il mio genere», ha concluso.

Naturalmente la scelta è stata accolta con entusiasmo dal mondo transgender e LGBT, ma meno apprezzata da gruppi religiosi come l’americano “Focus on the family” di Denver, che vede l’umanità divisa esclusivamente in due generi biologici: maschi e femmine.

Nella sezione di Facebook dedicata alle diversità così è motivata la decisione: “Quando si utilizza Facebook per connettersi con la gente, o per sostenere e supportare cause, vogliamo che il nostro utente si senta se stesso, vero e autentico”.

Un po’ più complesso sarà stabilire il target della pubblicità, attualmente diviso in maschio/femmina.

[da corriere.it]

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