Moscerini tumori e screening oncologici

Moscerini tumori e screening oncologici – I moscerini della frutta ‘a caccia’ di tumori. Secondo un nuovo studio, questi animaletti sono in grado di distinguere le cellule cancerogene da quelle sane nei casi di pazienti colpite da tumore al seno. Una scoperta che nel tempo, quando verrà perfezionata, potrebbe portare a una nuova generazione di screening oncologici non invasivi per i pazienti. La ricerca è stata realizzata da un gruppi di studiosi italiani di Tor Vergata, in collaborazione l’università di Costanza, in Germania e pubblicata sulla rivista di Nature, Scientific Reports.

“Abbiamo avuto l’idea di testare l’olfatto dei moscerini per vedere vedere se potesse essere sensibile ai composti volatili, in pratica agli odori, emersi dalle cellule cancerogene – spiega Corrado Di Natale professore di dispositivi elettronici e sensori all’Università di Tor Vergata – . Siamo riusciti a modificare geneticamente questi animaletti per rendere le risposte dei singoli neuroni olfattivi visibili. Lo abbiamo fatto utilizzando un’immagine fluorescente, una molecola che emette una luce in determinate situazioni. Gli insetti sono risultati in grado di mettere in evidenza le cellule tumorali”.

Da tempo l’équipe di Di Natale studia i sistemi per identificare il cancro attraverso l’olfatto. “Una decina di anni fa abbiamo realizzato il primo sensore al mondo che metteva in luce i tumori – dice – . Era il 2003 quando sviluppammo sensori artificiali in grado di identificare il tumore al polmone”. Ora i ricercatori hanno deciso di concentrarsi sulla natura. “Esistono altri esperimenti sugli animali. In passato è stato dimostrato che l’olfatto dei cani è in grado di riconoscere il cancro. Lo fa con dei comportamenti particolari, ma in quei casi l’animale deve essere addestrato”. Anche i sensori artificiali presentano dei limiti, perché non riesce ancora a ‘imitare’ in modo completo il sistema olfattivo biologico.

Da qui l’idea di lavorare sui moscerini della frutta. “Abbiamo ancora molta strada da fare, ma siamo sulla strada giusta – conclude Di Natale – Dobbiamo fare ulteriori studi per capire Ora la speranza è che nel tempo si possa arrivare a screening oncologici non invasivi.

[da repubblica.it]

 

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