Neutrini on the rocks

icl_moonlightNeutrini on the rocks – 28 neutrini ad alta energia sono stati individuati da IceCube, l’osservatorio dislocato a due metri di profondità nei ghiacci del Polo Sud. Il ghiaccio è parte integrante del progetto ed è importantissimo nella rilevazione dei neutrini, operazione difficilissima in quanto quest’ultimi passano attraverso la materia quasi senza interagire con essa. Gli sporadici eventi di interazione col ghiaccio producono dei piccoli lampi blu che i 5160 rilevatori ottici di IceCube riescono a vedere. I piccoli lampi blu sono dovuti all’effetto Cerenkov, che consiste in una emanazione elettromagnetica da parte di un materiale le cui le molecole sono polarizzate (ghiaccio) quando vengono attraversate da una particella carica (neutrino).

I neutrini in questione superano i 50 teraelettronvolt (50.000 miliardi di elettronvolt) il più energetico raggiunge 1,14 petaelettronvolt (1,14 milioni di miliardi di elettronvolt). Secondo gli autori dell’articolo pubblicato su “science”, i neutrini non possono provenire da sorgenti “vicine” ma dallo spazio profondo. A differenza delle altre particelle dotate di carica elettrica, le traiettorie dei neutrini non vengono alterate da campi magnetici, ne consegue che una volta calcolata la traiettoria è possibile stabilirne l’origine.

Ancora non si sa con certezza quale sia  l’origine cosmica dei neutrini, i candidati più plausibili sono i burst di raggi gamma che sono il fenomeno più energetico osservabile nell’universo che scaturiscono da galassie con una enorme potenza radioattiva e dai buchi neri.
IceCube potrà dare un grande apporto anche in questo senso perché progettato per due scopi ben precisi: misurare il flusso dei neutrini energetici e cercare di individuarne le possibili fonti d’origine.

Dichiara Francis Halzen, professore di fisica della Università del Wisconsin a Madison e principal investigator di IceCube : “Dopo aver osservato centinaia di migliaia di neutrini atmosferici abbiamo finalmente uno strumento adatto a scoprire qualcosa di diverso […]. Abbiamo aspettato a lungo questo momento”.

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